Lello Arena, Aspettando Godot

di Samuel Beckett.
Copyright Editions de Minuit

con Massimo Andrei
Regia di Massimo Andrei
e con Vincenzo Leto, Elisabetta Romano, Esmeraldo Napodano, Angelo Pepe, Carmine Bassolillo
Scene Roberto Crea
Coproduzione Teatro Cilea di Napoli, La Contrada Teatro Stabile di Trieste

Note di regia
Beckett e Napoli cosa possono avere in comune? Attraverso il divertimento si riflette sulla dimensione dell’attesa prorogabile fino all’eterno. Una sensazione che acquista un aroma diverso quando entra in contatto con il dna dei figli di una città che ha presto dovuto imparare il senso tragicomico dell’aspettare.
Affidare il racconto della vicenda di questo classico del 900 ad interpreti che conoscono e portano scritto nella loro storia e sul loro corpo il linguaggio comico fuso in modo poetico con quello dolente, per narrare il cupo delle nostre anime, ridendo e giocando, come è giusto che sia. Da sempre.

Noi restiamo qui

Scritto da Mario Esposito e Carmine Bassollillo, vede come protagonisti gli allievi della Cilea Academy per la regia di Lello Arena. È un Musical fatto di colori, energia, gioventù, musiche bellissime e interpretazioni magistrali di ragazzi che saranno la spina portante del teatro del futuro.

La storia narra di una Napoli che non si arrende alle difficoltà e che alle intimidazioni della Camorra, risponde con la forza dei sogni da fare insieme, perché condividere un sogno ne aumenta il piacere e specularmente spartirsi il dolore, lo attutisce.

Un prete di una parrocchia di una periferia abbandonata cerca, con la scusa di una rappresentazione teatrale immaginifica, di togliere dalla droga e dalla malavita alcuni ragazzi che per vivere e per mancanza di lavoro sono piombati in quel tunnel. Il parallelismo tra vita e teatro vive di momenti di gioia, di esaltazione, di comicità assoluta e mai volgare, con quelli della tristezza e della paura in cui la camorra sembra volersi appropriare di quegli spazi e di quei giovani.

L’energia che emerge dal palco, arriva a ogni spettatore presente in sala (catapultato in questi veri e propri quadri emozionali), sotto forma di sensazioni e pulsioni che incollano occhi e cuore. Bellissime le coreografie, i dialoghi (a volte davvero struggenti e pensanti e mai pesanti), le musiche e le voci di alcuni protagonisti che sono davvero stellari.

Paura, coraggio, rabbia, riflessione, gioia, gli ingredienti sapientemente miscelati che con l’accompagnamento di brani musicali bellissimi e la grinta di questi giovani attori tutti bravissimi ci fanno arrivare tutta la voglia di vita a colori che in una città che, come diceva Pino Daniele, ne ha mille, sono davvero linfa vitale.

Leggere e interpretare la vita come un viaggio emozionale un cui tener bene al centro del mondo l’unico vero obiettivo che l’essere umano ha: divulgare l’Amore per la vita, per la gente e per la propria terra o per dirla con le parole del prete, protagonista centrale dello spettacolo diventare “un esempio per far capire come si può fare bene senza nulla di male e che non serve a niente avere tutti i soldi del mondo per poter comprare la luna, perché la luna è di tutti”!

Uno show in due atti con un prologo e un finale, dove ogni singolo componente ha una funzione specifica e una caratterizzazione particolare che fa uscire fuori tutta l’immaginifica fantasia dei napoletani abituati e costretti a inventarsi la vita di tutti i giorni.

Uno show che emoziona e coinvolge, fa ridere e piangere, che trascina e ferma il cuore. Questi ragazzi ci insegnano che a Napoli nonostante tutti i problemi, le angosce, la politica, la burocrazia, è ancora possibile urlare al mondo intero che: “NO, noi non andiamo via…. NOI RESTIAMO QUI!”

Roberto Colella
Ci inventeremo qualcosa